In questa pagina
inizieremo un "viaggio" iterativo tra le vie del nostro paesello e
rivisiteremo
insiemi gli angoli ed i paesaggi che da sempre allietano le nostre
estati. Per chi ancora non conoscesse questo angolo
dell'entroterra ligure questa è l'occasione per visitare
virtualmente Canale, nell'attesa di farlo personalmente.
Il
nostro giro inizia dalla Madonnina
da dove il paese ci appare in lontananza nella sua totalità.
Procedendo
verso l'interno, passate due curve, ecco la
Roncazza.
In questa zona
un tempo sorgeva un'antica fontana dalla quale i passanti si
rinfrescavano durante le consuete passeggiate.
Ancora pochi metri e
siamo arrivati in paese, dove ci appare subito il centro storico di
Canale; Il
Cadabasso.
Questo antico borgo dalle caratteristiche tipicamente
liguri è il
quartiere
più popoloso e vitale del paese.
Incamminandoci
fra le strette vie del centro ci troviamo di fronte all'unico Bar
ormai rimasto, il famoso
Bar Gimmi,
dove i meno giovani del paese litigano dai tavoli durante le
partite di carte ed i giovani schiamazzano giocando a
calciobalilla o ai più innovativi Video Games.
Uscendo dal
Cadabasso
e rientrando nella via principale ci appare la maestosa Chiesa,
con il suo piazzale
ed il suo
campanile
(probabilmente il più alto della Valtrebbia).
Procediamo insieme lungo il corso principale.
Sulla destra abbiamo
il quartiere delle
Pezzelunghe,
dove sorge l'unico alimentari (ed altro) del paese; la
Cooperativa.
Qui ogni
mattina un via vai continua di gente rimpingua le proprie scorte
alimentari, perchè come sappiamo l'aria è buona e l'appetito non
manca mai.
All'altezza
della Cooperativa, appena dopo una netta curva a sinistra, inizia
lo "Stradone",
la via più larga del paese.
Sempre sulla destra ecco la
Ota
e se invece ci affacciamo sulla sinistra scorgiamo in lontananza altri
quartieri.
Come un miraggio ci appare il Cian du Castellin, dove
spicca un'unica villetta sfiorata dallo "sterrato", antica
mulattiera ormai asfaltata che conduce fuori dal paese.
Più a destra ecco la
Murazza,
vecchio gruppo di case oggi ristrutturate e tra i posti più umidi
e freschi.
Appena sopra
la Murazza, in mezzo ad un folto boschetto, spunta il tenebroso e
misterioso
Castello.
Un occhiata sotto lo
stradone per ammirare la
ex-discoteca
sorta dalle ceneri della mitico "Lamerone".
Questo senza
dubbio è l'unico neo architettonico di Canale, rimasto come monito
per le future generazioni dell'incompatibilità fra il genuino
divertimento paesano e quello più articolato e "difficile" della
città.
Continuando sempre in salita per lo "stradone" , in alto
arrampicate sul monte circostante ci compaiono le
Ciosse,
riconoscibili per le sue casette in perfetto stile alto-atesino.
Ancora più in alto, sul pendio dello stesso monte fanno bella
mostra le
Carpeneie.
Questo quartiere è attraversato dalla strada (ormai
semi-abbandonata) che porta alla "Piana" vecchio luogo di ritrovo
della festa patronale.
Giunti alla fine dello Stradone, siamo arrivati sulla
Costa
di Canale.
Questo quartiere,
dal carattere un pò snob, è stato fino a qualche anno
fa, sede del grandissimo Bar Tugnin, della macelleria e addirittura
del barbiere (ma qui bisogna andare indietro parecchio negli
anni).
La
Costa
coincide con la fine del centro abitato.
Poco prima
però, svoltando
sulla destra e percorrendo pochi metri in salita, arriviamo alla
famosa
Cappelletta
di San Rocco.
Da questo tabernacolo, da dove parte e finisce la festa di San Rocco,
si dice che passarono Annibale ed i suoi elefanti (come fecero è un
mistero) e persino Napoleone (anche se alcuni sostengono che passò
invece dallo Stradone...ma queste argomentazione vere o false che
siano lasciamole agli storici).
Da San Rocco ci troviamo di fronte ad un bivio.
Svoltando a sinistra percorriamo in salita la strada del quartiere più "in"
di Canale, le eleganti
Villette.
Sulla destra invece scendendo percorriamo il rione dei
Ferretti.
In questo lungo e stretto quartiere si possono
trovare tanti angoli caratteristici,
giardini
curati, storiche fontanelle e case molto vecchie tipiche dell'architettura genovese.
Arrivati in fondo alla discesa siamo ritornati alle
Pezzelunghe
(si, abbiamo fatto un bel girotondo!).
Qui troviamo un
cartello
che ci indica la direzione verso due vecchissimi e quasi
disabitati paesini, le
Volpaie e le Borzine.
Prendiamo la
direzione che ci indica il cartello, lungo la "via
delle Borzine"
(che alcuni affermano chiamarsi Ciossa) dove elegante si erge
melo
centenario.
Percorrendo questa strada arriviamo nella zona del
Giazzone.
Il nome stesso
ci fa dedurre quanto freddo ci sia (soprattutto di inverno) in
questo
angolo di Canale.
Proseguiamo
ed arriviamo alla fine del centro abitato.
Ma non abbiamo
ancora terminato i nostro giro.
Una piccola
salita
sterrata sulla sinistra ci mostra infatti ancora una cosa molto
importante del nostro
paese; il mitico
campo di pallone.
Qui oltre a sorgere il campo di pallone, teatro di innumerevoli ed interminabili
dispute calcistiche, troviamo un
campo da tennis e soprattutto il
Mirtillo.
Questo chioschetto il cui nome prende spunto dal bosco limitrofo
ricco di
mirtilli, è stato costruito dai soci fondatori della Chs nel 1997.
Oggi è diventato,
grazie alla collaborazione sempre più fattiva e numerosa del
popolo canalino, il centro di ogni festa e manifestazione del
paese.
Sempre in
evoluzione ed in costante miglioramento il luogo ospita anche
molti
tavoli e panche
per grigliate e pic-nic,
ping pong,
campo da bocce, una
piccola pista da ballo
e giochi per bambini; qui c'è tutto quello che serve
per far divertire grandi e piccoli durante le estati nel nostro bel
paese.
Abbiamo
finito!!!
Il nostro giro
termina qui, e se non
ti è bastato per capire ed apprezzare canale, non ti resta che
venirci a trovare.
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