Homepage

 

Il Paese

Pagine dedicate al nostro bel paese

Come arrivare

La storia di Canale

Immagini

Giro virtuale

Canale in b/n

.

La Gente

Splendida raccolta  fotografica dei canalini

Anni 70

Anni 80

Anni 90

Giorni nostri

Foto storiche

.

Chs

L'Associazione Chs 

Chi siamo

Organigramma

Comunicati

Tesseramento

.

Eventi

Feste, tornei ed altre iniziative estive

Estate '04

Estate '05

Estate '06

Estate '07

 

Visitatore

Hit Counter

 

Rubriche

Il profilo semi-serio

dei canalini

L'angolo del Lonny

 
L'angolo del Lonny

Mitiche avventure

(by Lorella)

Le gite del Rattin
Num. 1 2 3 4

Numero 4
Puntuali eccoci nuovamente qui a raccontare altri personaggi!
Come anticipato questo è il turno dei famigerati “…..fratelli Buckow” anche loro soci fondatori dei CHs!!
Nota:dal momento che i soggetti trattati in questo numero sono due mi scuso anzitempo se sarò troppo prolisso!
Eravamo tutti dalle altalene a dire le solite stupidaggini e ad aspettare che i più lenti a sfamarsi ci raggiungessero.
Calda era l’estate di quel 1983, non solo per me che indossavo la solita salopette e le classiche clarks estive ma anche per tutto il resto del gruppo.
Ricordo che Marchino stava cercando i resti del suo orologio fra l’erba e Andrea Du Cian du Castelin si dondolava abbracciato al suo cagnolino Trifolo (una simpatica bomba chimica). Enrico sempre attorniato dalle fanciulle sfoderava il suo proverbiale palleggio… si, avevamo deciso di andare a tirare quattro calci al pallone!
Ecco però all’orizzonte sullo stradone che compaiono due losche figure
Una a dir poco paffutella con un bel paio di grossi occhiali con lenti fumè e l’altra mingherlina a dorso nudo che sfoggia orgoglioso le sue possenti ossette!
Camminano affiancati passandosi ripetutamente un pallone ovale!
ERESIA! Un pallone da Rugby a Canale, paese dalle incredibili tradizioni calcistiche!
Si avvicinano ed io, voltandomi verso Enrico, gli domando :” …ma chi sono quei due la ?”
E lui con lo sguardo truce di chi sa, risponde :” I famigerati fratelli Buckow!!!”
Una rapida indagine e Luca T. (impeccabile e preciso come sempre) ci da tutte le informazioni del caso:
- chi sono
- dive abitano
- quanti anni anno
- da quanto mancano dal paese (si il loro nell’ 83 era un ritorno!)
- quanto pagano di affitto
- le loro idee politiche
- se hanno o no sorelle!
Insomma quando ci presentiamo conosco già vita morte e miracoli dei due pargoletti.
Ingenuo però chiedo ai nuovi ragazzi :” ciao, ma per che squadra tifate?”
(Luca T. infatti non si è mai interessato di calcio e questa notizia non poteva fornircela)
Il più paffutello, Massimo, roteando la sua palla ovale e tenendo affettuosamente abbracciato il mucchietto di ossa di suo fratello Andrea risponde:” Siamo interisti”.
RI ERESIA!!!!
Giocano a rugby e sono interisti!!!!
Interisti in un paese come Canale sede del Genoa Club e dove i Sampdoriani sono confinati alla Murazza!!!
Insomma con queste premesse il fatto che Andrea e Massimo (in rigoroso ordine alfabetico) si siano integrati nella nostra compagnia è stato un miracolo!
Nel 1983 fanno quindi il loro esordio alle altalene i fratelli Buckow, insieme si sono presentati ma da quel momento in poi le loro carriere canaline proseguono indipendenti.
Diversi sono gli aneddoti che hanno contraddistinto le loro avventure, aneddoti che cercheremo di rivivere per sorridere ancora un po insieme.
Malgrado il loro biglietto da visita non fosse dei più incoraggianti i fratelli hanno subito messo da parte la bizzarra idea di importare a canale il Rugby e con estrema dedizione si sono calati nello sport per antonomasia ….. il calcio, simpatizzando ovviamente per gli unici colori che ancora oggi ci fanno emozionare… il rosso ed il blu.
Il calcio ed il Genoa per Andrea:
…all’interno di quel fisico esile Andrea, Bucatino per tutti, nascondeva una grinta ed un ardore fisico che lo trasformavano in una iena quando indossava i pantaloncini corti.
Per Lui conquistare un posto nel dreem team di canale è stato quasi uno scherzo.
Grazie alla sua tenacia e grinta il centrocampo si è rinforzato e le risse sono diventate quasi una abitudine. Nei nostri occhi rimangono impresse le scene di quando il buon Andre “sputacchiava” al gigante della squadra avversaria o quando ancora scaraventava nel bosco la medaglia del secondo piazzamento a Rovegno dopo la sconfitta ai rigori.
Celebri sono anche le liti in campo con suo fratello dovute tutte ad una diversa visione tattica di questo magnifico sport.
Con il passare degli anni il ragazzo si è inevitabilmente rinforzato ed il suo ardore fisico, unito ad una tecnica raffinata, ha contribuito ancor di pù agli innumerevoli successi ottenuti in valle.
E il Genoa?
Bene ragazzi, il piccolo (ops ex piccolo) Andrea ha ricevuto in dono da me anni fa una sciarpa storica rossoblu che ancora oggi (saltuariamente causa gli impegni lavorativi) porta allo stadio. Quel piccolo omaggio ha scatenato in lui una reazione a catena trasformandolo in tifoso accanito e protagonista nelle indimenticabili serate rossoblu degli anni 90 conclusesi purtroppo con la trasferta di Firenze.
Il calcio ed il Genoa per Massimo:
A contrario di Andrea, Massimo il fisico lo aveva…...ed anche abbondante.
Alla squadra poteva far comodo un difensore arcigno o una punta di peso, purtroppo però la natura maligna ha dotato Massy (Buckow per tutti) di un piede a dir poco ruvido e di una elasticità fisica precaria.
Rimangono impresse nella mente di tutti i ruzzoloni a Casanova o a Fontanigorda (da cui l’ANAS ha coniato il cartello CADUTA MASSY), le sue aperture di gioco ed i suoi stacchi aerei (l’ultimo poco tempo fa lo ha costretto all’immobilità articolare per alcune settimane).
Come ogni giocatore che invecchia da saltuarie apparizioni difensive il suo ruolo è diventato quello di portiere “della disperazione”, sperando che magari le mani fossero un po meglio dei piedi. Così non è stato ed ancora negli occhi di tutti noi rimangono le immagini di quando, sorpreso da un pallonetto da 40 metri, rimaneva attorcigliato alla rete (in quella occasione il nostro capitano Stefano ha ricevuto il brevetto di pescatore dopo averlo liberato).
La grinta e la dedizione però erano enormi (infondo sono fratelli i ragazzi ed in questo si assomigliano veramente) e da giocatore mediocre Massimo si inventa prima allenatore vincente e poi Presidente.
Venendo dalla gavetta e conoscendo i suoi uomini ha saputo tirare fuori da ciascuno di essi il meglio. E’ stato lui il nostro condottiero e i suoi suggerimenti tattici ci hanno spalancato parecchie vittorie insperate.
E il Genoa?
Massimo è stato presente molto meno di Andrea….. rispetto al fratello è sempre rimasto più attaccato ai colori nero azzurri. Per me l’ immagine di Massimo allo Stadio è in quel di Firenze, capotta impermeabile rossa e fradicia, con un ombrellino rotto, probabilmente la sua ultima apparizione in una gradinata.
Ma se il calcio non da buoni frutti allora che fare?
Dedichiamoci alle due ruote:
Le Due Ruote per Andrea
Lo sport per Andrea non riserva nessun limite. Calcio, corsa, bicicletta, forse solo il tennis gli induce piccole dificoltà.
Con la Mountain Bike spesso organizzavamo piccole coppe Cobram e la Pinerolo del Film Fantozziano per Noi erano la Rocca dei Corvi o Fontanigorda.
Il giovane Bucatino, tutto nervi e fisico asciutto, con poca fatica raggiungeva puntuale ogni meta. Era sempre Lui a tirare il gruppo senza esalare nessun tipo di lamento dovuto ad eventuali sforzi.
Le Due Ruote per Massimo
Per Massimo invece le due ruote sono state croce e delizia.
A contrario del gruppo Lui viaggiava inizialmente su una fiammante bici da corsa e si dilettava a sfidare le ragazze in motorino.
Donne e motori, gioie e dolori… e così è stato. Durante una gara alla Madonnina la bici tradisce Massimo che catapultato sull’asfalto si produce un bel taglio!!
Abbandona quindi la bici da corsa e passa anche Lui alla più robusta Mountain Bike.
Malgrado i rampichini le sue urla sotto sforzo se le ricordano ancora tutti in vale come di certo si ricorderà di Lui l’autista della corriera che una sera di parecchi anni fa lo ha riportato Canale facendo pagare il biglietto anche alla sua bicicletta con il telaio danneggiato dopo un frontale con Luca R.
Però devo dire che malgrado tutto la sua costanza è sempre stata ammirevole e nessuna meta gli si è mai preclusa.
Oltre all’amore per il calcio (e gli sport in generale) ed al non arrendersi mai un’altra cosa che li accomuna è stata l’esperienza Militare
Il Militare per Andrea
Puntuale alla fine degli studi superiori arriva la chiamata alle armi.
Andrea B. alpino in un reparto operativo del Nord Italia è chiamato a difendere la patria.
Durante quel periodo il buon Andre lo si vedeva difficilmente, impegnato come era nelle sue scampagnate in montagna con i commilitoni.
Costruisce ponti, dighe e cerca insistentemente di sbloccare il suo intestino (stabilì infatti il record di stitichezza del battaglione portandolo a 23 giorni!).
Quell’ estate anche la squadra di calcio ha risentito della sua assenza. Si cercava di reclutarlo nelle sue fugaci apparizioni ma la fatica era padrona e preferiva magari bersi un bicchierino di gutalax e cercare di riprendersi.
Il Militare per Massimo
Massimo parte per la leva un po più grandicello e per non essere da meno del fratello anche Lui presta servizio in un reparto operativo.
La destinazione è il profondo Sud, Lecce.
Dopo il classico CAR ancora un mese di specializzazione, necessario per la guida sicura dei carri armati che a Lui sono sempre piaciuti!!
Non lo vediamo quindi per parecchio tempo ed un giorno spunta nuovamente a Canale tirato a lucido e calato totalmente nella nuova realtà militare.
Le consuete gite alla Rocca si trasformano in simulazioni di guerra (alcune foto di quel periodo si possono vedere nel sito, le riconoscete sono quelle dove Stefano D. ha i capelli rossi!). Anche in questo caso però la squadra risente della mancanza del suo Mister, che alla fine dei 12 mesi ritorna più preparato e pimpante che mai.
A Canale cari lettori ormai avete intuito che salvo rarissimi episodi è lo sport che la fa da padrone.
Malgrado questo preludio le ragazzine ci sono e gli ormoni … pure…. Quindi:
Le Donne a Canale per Andrea
Qui inflessibile si abbatte su di me la scure dell’inquisitore.
CENSURA!!
Di certo è che galeotta per Andre è stata la sua prima vacanza fuori dal paese durante la quale ha incontrato l’more romano della sua vita, Stefania.
Le Donne a Canale per Massimo
Qui inflessibile si abbatte ancora la scure dell’inquisitore.
CENSURA!!
Posso però dire che per Massimo invece galeotto è stato il lavoro. Lui è qui che ha incontrato la sua dolce metà Francesca.
Chs ma oggi questi due ex-ragazzini cosa stanno combinando?
Andrea Oggi
Andrea affascinante 31 enne ha appeso suo malgrado le scarpette al chiodo, impegnato come è dal lavoro e dai viaggi a Roma dove lo aspetta quel “maschiaccio” della Stefania.
Ci si vede un o più di rado ma il rapporto che ci lega è sempre quello goliardo degli anni passati.
Le sfide fra di Noi oggi non sono più sui campi di calcio ma al fantacalcio dove Massimo è il nostro amato e preciso Presidente.
Massimo Oggi
Massimo invece, malgrado le raccomandazioni di tutti e l’età (mi viene male ascriverla!), si ostina a calcare i campi di terriccio di Genova.
La sua ora è la figura di giocatore allenatore, insomma un Vialli un pò periferico.
Anche con Lui i rapporti sono diventi più “epistolari” grazie alle e-mail che in questi ultimi anni è diventato un prezioso e veloce mezzo per risentire i vecchi amici.
Cari lettori anche questa puntata è finita.
Ancor tante sarebbero le cose da raccontare….. lo faremo in seguito quando l’angolo del Lonny avrà esaurito i personaggi storici e si occuperà più in dettaglio delle loro avventure.
Un abbraccio ai mitici fratelloni e spero che anche voi sorridiate nel leggere quanto sopra.
Cari Chs la prossima puntata sarà dedicata ad un personaggio mitico delle nostre estati.
Il numero si intitolerà : IL PRINCIPE!!

Lonny

 


Torna all'inizio della pagina

 


Numero 3

Eccoci nuovamente qui cari Chs!
Questo spazio sta avendo un grandissimo successo e di questo devo ringraziare Voi lettori.
Alla casella di posta del sito continuano ad arrivare fiumi di mail (1) e attestati di stima (0).
Grazie davvero.
Questo enorme successo è uno stimolo per continuare puntuale nella “descrizione” degli “elementi storici canalini” certo di raccogliere ancora i Vostri consensi.
Devo iniziare il mio editoriale ancora una volta con una correzione, inerente il numero passato.
Il fiume di matrimoni che mi ha visto coinvolto nel periodo Giugno - Luglio 2003 (belin vi siete messi proprio tutti d’accordo!!) ha fatto si che nella mia testa (causa probabile abuso di alcool nelle suddette cerimonie) venissero a confondersi luoghi, prelati e banchetti.
Per questo chiedo scusa a Carla e Stefano, convolati a nozze in quel di S. Ambrogio e non a S. Rocco!!!!
Veniamo ora a noi.
Come anticipato parleremo oggi di Marco C. e marginalmente della sua storica compagna Sarah (la sua “figura” sarà di certo approfondita nei prossimi numeri dedicati alle Girls).
Ricordando le avventure di Marco rivivremo ancora assieme le splendide estati della nostra infanzia, dell’adolescenza fino ad arrivare ai giorni nostri.
Nel viaggio attraverso i tempi partiamo quindi dal raccontare il “pargoletto” Marco C.
Chi è il bambino Marco C.?
Nato un caldo Agosto di 32 anni fa, occhietti azzurri e capelli biondi, portava già al suo piccolo polso un orologio di acciaio che immancabilmente gli cadeva per terra suscitando le ire di coloro che lo accudivano.
A Canale si può dire che c’è nato infatti, ancora in fasce, è stato portato nella sua villetta (sulla Costa) e li ha trascorso i primi anni della propria infanzia.
Giocava con gli altri bambini del rione a calciobalilla, al piccolo contadino e da subito ha manifestato il suo amore per le due e quattro ruote (biciclettine, trattorini, cavalli a dondolo).
Si costruiva con legnetti dei piccoli sci e d’estate fingeva di essere Gustavo Thoeni(permettetemi questa licenza).
Correndo e scorazzando per i prati erano consuetudini, già allora, i colpi d’aria all’occhio, le storte alle caviglie ed i piccoli traumi alle ginocchia.
La finestra di casa sua si affaccia sulla Murazza dove qualche anno dopo si sarebbe trasferita la sua storica fidanzata Sarah e da dove di certo sono iniziate le prime “occhiate galeotte”.
Gli anni passavano e si festeggiavano i suoi compleanni, stando bene attenti a non effettuare la consueta “tiratina di orecchie” perché anche queste, fin da piccolo. erano a dir poco delicate, come delicato era il suo nasino alla francese.
Il bambino cresceva fra dolci e balocchi, curato amorevolmente dai suoi genitori prima e anche suo fratello, Daniele, dopo.
Si stava formando così il carattere e la figura dell’adolescente Marco.
Chi è quindi questo adolescente?
Siamo ora verso i primi degli anni ottanta.
Malgrado supportato da un fisico possente (pesa ora circa 80 Kg ed è alto 1.90 circa) iniziano ad amplificarsi quelle che erano solo piccole debolezze infantili.
Le occhiate alla Murazza aumentano e verso quella zona il buon Marco non riesce proprio a distogliere i suoi sguardi.
Per conquistare la Sarah, biondo peperino, deve lottare con tutti gli uomini del paese (MOMO) e delle zone adiacenti (In primis Fontanigorda!…..CENSURA) ma alla fine ci riesce.
Nel 1987 si fidanza e di certo non poteva immaginarsi che quella sarà , ad oggi, la sua unica storia di amore (salvo brevissima parentesi CENSURATA).
Lo stress della competizione amorosa però in quelle estati trasformavano il buon Marco.
Impavido si ergeva a paladino dei deboli e sfidava a calcetto il possente Gianluca ….. e in questa occasione ha dato il suo ultimo saluto al nasino Francese!
Per scaricare i nervi si dedicava al suo cavallo Chico e famose sono le uscite con quelli del “mucchio selvaggio”.
Nei momenti di crisi si scatenava in balli, famosa è rimasta la sua prestazione ad Ottone dove in preda a troppa enfasi fece saltare un canino al povero Guido F.
Durante gli inverni invece immancabili erano le sue sciate dalle quali tornava con entrambe le orecchie gelate (cavolo gelate veramente…. lo hanno anche siringato!) e le sue prestazione cestistiche (carriera prematuramente terminata causa la sua fragilità nelle articolazioni inferiori).
La dolce Sarah lo stimolava nelle sue avventure e amorevolmente lo rimproverava quando giocando ancora a calcetto distruggeva l’orologino di acciaio con il quale era nato.
L’amore per le quattro ruote non ha fatto altro che rinsaldare il rapporto fra i due innamorati.
Fortunatamente per Marco infatti la Sarah ha sempre vissuto ad Alassio ed il buon giovane, alla guida della sua vecchia polo blu o della ritmo di famiglia, era entusiasta nell’affrontare i chilometri che lo separavano dalla felicità.
Durante la fase della vita di Marco che definirò “..dei viaggi” potete immaginare che non lo abbiamo frequentato molto, non per dissidi o litigi…. Insomma era sempre in viaggio!
Di questo periodo di certo saranno a conoscenza di “particolari piccanti" Stefano D. (come accennato nell’articolo precedente il suo…compagno di merende) il gruppetto di Quarto o più in generale i dipendente dell’ANAS.
Gli inverni comunque si susseguivano velocemente…..insomma si cresceva.
Come avete potuto constatare però i primi sintomi della sua infanzia già erano linee guida per il suo futuro.
Oggi l’uomo Marco C. è un imprenditore affermato e guida con scrupolo e dedizione la ditta di famiglia (dai facciamo anche un po di pubblicità :www.ctegenova.it).
E’ sempre alto circa 1.90 pesa qualche chilo in più e, se non allenato, indossa in inverno una prima coppa larga.
Porta immancabile al polso il suo mitico orologio, ha la Subaro posteggiata in garage e l’amore per il cavallo lo ha trasferito sul puledro di razza che vive con Lui e Sarah nella casa di san Fruttuoso: Yacky.
Questo simpatico cagnolino stravede per il suo padrone che lo ha addestrato ad annusare le zone pubiche di chi lo va a trovare a casa!! (sembra uno scherzo ma se siete andati da Marco e Yacky non vi ha annusati vuol dire che gli siete antipatici!!!).
La passione per le 2 ruote ora l’ha trasferita alla bicicletta:
durante le estati sono famose le sue imprese da scalatore e le rocambolesche cadute.
In inverno continua ad andare a sciare (ha raggiunto un livello stilistico quasi da professionista!) e spesso usciamo a prendere una birra nelle serate in cui la Sarah e le mitiche girls vanno a scaricare le loro tensioni settimanali in discoteca.
La casa di Marco & Sarah è stata rifugio per molti e con pazienza loro hanno sempre avuto una parola di conforto per un Chs (crisi di Alle in primis!) e soprattutto un posto per me che negli ultimi anni mi sono trasferito da loro!
Infatti come tutti i veri macho degli anni 2000 è la Play Station che fa da padrone e durante le serate invernali frequenti sono le volte che lo raggiungo a casa sua per interminabili sfide.
Diciamo che Marco e Sarah, in attesa di un futuro erede, hanno allestito la cameretta degli ospiti per me e di questo devo ringraziare naturalmente entrambi.
Abbiamo velocemente descritto un’altro degli elementi storici di canale “il biondo e aitante” Marco C.,un vero gigante buono sul quale poter contare.
Anche per Lui Canale continua ad essere quel luogo spensierato dove tutti ci sentiamo ancora oggi un po bambini e grazie anche a questa spensieratezza i problemi e le preoccupazioni giornaliere in questo paese rimangono solo un fastidioso ricordo con cui riconfrontarci quando si ritorna a Genova.
Ma come terminare questo capitolo dell’”angolo del Lonny”….. beh direi con l’immagine di Marco alla discoteca del Brallo avvolto da una camicia di lino mentre è scatenato a ballare. Il ragazzo ha sempre avuto stoffa….. ma la sua classe c’è l’ha fatta vedere poche volte!
Caro Marco (Marchino per gli intimi!) data la confidenza e l’amicizia che ci lega ormai da anni mi sono permesso di scherzare un po come da sempre facciamo su tutti i componenti della storica compagnia… anzi colgo l’occasione per ringraziare ancora Sarah e Te!
Meno male che siete venuti ad abitare qui vicino…. altrimenti non avrei avuto la possibilità di conoscerti così bene!
Anche questa volta abbiamo finito!
Il prossimo numero sarà ancora dedicato agli elementi di levante ed in particolare ai:
“..fratelli Buckow”!!
alla prossima
Lonny

Torna all'inizio della pagina


Numero 2

Bentrovati Chs!
Prima di addentrarmi nella seconda puntata de “L’angolo del Lonny” volevo, a mio rammarico, avvisare tutti i lettori che purtroppo “L’angolo della perversciun “(che doveva essere curato da Luca T.) non avrà inizio.
Un blocco morale gli impedisce di trattare personalmente argomenti così “piccanti”.
Forse solo l’affetto di voi lettori potrà cambiare questa situazione….comunque caro Luca se vuoi curare altre rubriche saremo tutti lieti di ascoltare le tue pillole di saggezza.
Propongo “L’angolo della DePresciun” anche se a mio avviso può andare bene qualunque cosa, l’importante è che non pubblichi l’editoriale ……”il mio cavallo!!!”.
Ma ora veniamo a noi!
Come promesso la “puntata”odierna si intitola “L’arrivo di Bubu l’orso Peloso”… alias Stefano D.
Ma da dove partiamo a raccontare l’uomo Stefano D.?
…. direi dalla fantastica giornata del 12 Luglio 2003 giorno delle sue nozze con Carla.
Quel giorno la temperatura si avvicinava ai 36 gradi centigradi (approssimo ovviamente per difetto!) quando nella Basilica di San Rocco a Camogli tutti i Chs (o quasi) si apprestavano ad accompagnare Stefano all’altare.
Appena arrivo in prossimità della chiesa vedo in lontananza uno Stefano in febbrile attesa (perdonate la rima!).
Impeccabile il suo vestito ed impeccabile è anche la sua pettinatura, che malgrado maligne profezie si mantiene forte e fluente.
La barba appena fatta era lunga solamente pochi centimetri e la Maria (la mitica “The voice” Maria, sua mamma) provvedeva a sistemare i suoi peli scapestrati.
Un po provato soprattutto dal viaggio, dal momento che è stato accompagnato in Subaru da Marco C. suo fraterno amico nonché provetto pilota (di Lui parleremo la prossima puntata), passeggia nervosamente in attesa della sua dolce sposa.
Ecco Carla….. entriamo tutti in chiesa… Lei, solare ed avvolta nel suo abito bianco, si avvicina all’altare.
Spunta Stefano, accompagnato dalla Maria in lacrime, pochi istanti ed ecco che prende la parola un simpaticissimo e folle prete…… che per ben un’ora di cerimonia ci fa venire le coliche dalle risate!!!!
Fra acuti, gorgheggi, quesiti e liriche la sua omelia ci fa lacrimare e gli sforzi per non sorridere non fanno altro che aumentare le nostre temperature corporee (poi sapete… io il caldo mica lo patisco!!!!).
Solo così doveva essere il matrimonio di Stefano!
Ma ragazzi, vecchi Chs, vi rendete conto che tutto questo era già scritto?
Ma il buon Stefano sa che la sua storia era già scolpita nelle mitiche pietre della Val Trebbia?
Come accompagnato al suo matrimonio Stefano è stato portato a canale da Marco C. (fortunatamente allora non guidava Lui… eravamo verso la metà degli anni ’80!).
In quel periodo il nostro gruppetto era già saldo e consolidato, le varie compagnie iniziavano a mischiarsi e si stava formando la MITICA formazione calcistica di Canale.
Ci mancava solamente un difensore, arcigno, grintoso e che intimorisse gli avversari. Il nostro Talent scout Marco C. ha visto nel buon Stefano l’elemento che ci poteva far fare il salto d qualità ed ecco che lo ospita a Canale per il periodo dei tornei.
Il ragazzo si dimostra subito simpatico e si integra perfettamente nella “cumpa”.
Era alto 1,74 (come ora!), pesava circa 65Kg (or un po di più!!!) e da ben 2 anni si faceva già la barba (belin però aeravamo in terza media!!!).
Nelle partite era l’unico a cui i dirigenti chiedevano i documenti e grazie anche a alla sua presenza le vittorie sono iniziate ad arrivare continue e puntuali!!
Subito è diventato il nostro capitano….. fondamentale nello spogliatoio e in campo!
Alla nostra formazione ha legato i suoi successi più importanti in quanto ottenuti fra amici.
Il paese ci seguiva numeroso e le carovane di macchine dal ponte di Canale arrivavano quasi fino alla Madonnina (oh non esagero…. era così).
Ma dove venivano fatti i ritiri pre partita?
Il barbuto Bubu (soprannome derivato dalla somiglianza con l’orsetto dei fumetti…... cavolo purtroppo altri soprannomi sono soggetti a censura!!) ci scortava con la sua chitarra alla Cappelletta di San Rocco (questa a Canale) sul famosissimo montino che al tempo era aperto a tutti.
Dalla mitica “Laggiu in Mozambico” trovavamo gli stimoli e gli schemi per rendere al meglio durante la partita, pungolati da Mister Massimo B.
Grazie ai Chs ed alle fantastiche partite di pallone Stefano è stato anche sul giornale… in quanto tipo violento che incitava la gente a malmenare un certo Manolo, arbitro malcapitato di turno (quel giorno perse la sua unica causa un allora sbarbato avvocato Bruno F.!).
Le vittorie ci galvanizzavano e Stefano componeva inni……. cantava…… si faceva qualche ciucchetta….. e come un “indifeso” cagnolino a volte faceva la pipì nelle bottiglie di birra e simpaticamente le faceva assaggiare ad alcuni membri della squadra che “ovviamente“ apprezzavano …CENSURA!!
Erano le serate dei famosi “culi selvaggi”.. ed il suo, diciamolo, era inconfondibile.
Tanti peli così si potevano contare solo sulla testa da cinghiale esposta nel vecchio Bar Gimmy!
L’estate volgeva al termine e tutti insieme ci siamo detti:
“infondo anche se ha 12 anni e ne dimostra 30….. è un tipo forte…..dai speriamo che sia dei nostri anche in futuro”…e così è stato (oramai sono più di15 anni che vieni in valle).
Iniziavano così anche le stagioni invernali:
quelle di Via Ceccardi, delle vasche in Via venti, delle strizzatine alle dita (Gianluca C. tanto bravo ma a volte tremendamente violento!)
Della mitica settimana bianca!
Le stagioni dei capelli ossigenati (…..ma che camomilla!!!!), dello Slam verde che faceva da cornice alla rossa capigliatura, delle avventure “minorili” (CENSURATE), di mister ceppo (CENSURATO), dello stadio, del mitico Corvo terrore delle coppie affiatate (CENSURATO), ....e tante altre.
Oggi ci si vede un po più di rado e da Mister Ceppo, Bubu è passato al soprannome di….. Aldo Spinelli.
Purtroppo questo dice tutto!
Lo spirito però del nostro vecchio capitano è sempre quello di una volta ... come invariata è rimasta la sua goliardia (per i più fortunati il matrimonio di Antolini ne è stata la prova).
Ciao Ste, vecchio mio.
Volevo chiudere chiedendoti semplicemente:
“Chi è più importante fra Lei e Te?”
Il prossimo numero racconterà sprazzi di vita Canalina di Marco C. ….. membro fondatore dei Chs ed attuale Vicepresidente.
Dal momento che la vita di Marco è legata da sempre a quella di Sarah (con la H) chiedo fin da ora a voi Chs la sottoscrizione di un fondo per pagare le mie spese legali….. insomma se iniziamo a raccontare anche delle donne… son dolori!!!
Alla prossima ragazzi!!!
Baci a tutti
Lonny

Torna all'inizio della pagina

Numero 1

Benvenuti Chs,
questo è il primo numero dell’angolo del Lonny, editoriale bisettimanale dei Chs.
In questo spazio semi-ironico chi scrive, oltre a raccontare sprazzi di “storia” dei Chs e dei suoi membri storici, cercherà di trasmettere al lettore un po della gogliardia che da sempre contraddistingue questo gruppo di amici.
Ma chi sono i Chs e cosa rappresentano?
CHs non è altro che l’abbreviazione (storpiata forse) di Canalligans…… che non vogliono essere altro che i supporter più accaniti di un piccolo paese dell’alta val Trebbia…Canale.
Chi ha fondato l’associazione, chi cura il sito e chi goliardicamente lo aggiorna non sono altro che “villeggianti storici” o indigeni (vedi Luca T. immigrato Fontanigorda) di questo paesello che rivangando le loro storie comuni pensano di essere eternamente in vacanza!!!
Da qui in poi, in mancanza di suggerimenti esterni, inizierò a raccontare un po di storia “canalina” che inevitabilmente è legata ai supporter più rappresentativi.
Se volete che vengano affrontati argomenti “storici” a voi cari comunicatemelo attraverso l’indirizzo e-mail del sito e sarete accontentati.
Ovviamente argomentazioni prettamente erotiche e\o a sfondo sessuale non possono essere trattate da me ma verranno affrontate nell’”angolo della perversciun” brillantemente curato dal bello e aitante sardo del gruppo Luca T.
Lui in quanto uomo e donna potrà soddisfare ogni piccolo dubbio che vi attanaglia, come sta facendo con tutti noi da ben 25 anni!
Bene! ma ora da qualche parte dobbiamo iniziare!
Ripercorriamo brevemente la storia della compagnia ed iniziamo ovviamente da me e da come sono divenuto membro della comunità Canalina.
Io, a contrario degli altri ex ragazzi del gruppo che a Canale sono arrivati quando avevano pochi mesi, ho posato il piede sul Sacro Suolo delle Pezzelunghe all’età di 9 anni (cavolo 24 anni fa!).
Ne venivo da esperienze Juventine (peccati di infanzia) e da un esilio di 5 anni a Loco (paese che dista alcuni Chilometri da canale).
Il Tam Tam della Valtrebbia scandiva il nome di canale come il paese nel quale giochi, divertimenti, belle fanciulle, discoteche e balocchi si sprecavano…… e così effettivamente era.
Esistevano parecchie compagnie di bambini, quella del Cadabasso (decisamente la più tossica ed emancipata), quella della costa (la più signorile e pervertita) e quella dei ferretti, dove subito mi sono sentito a mio agio. Infatti in questo piccolo gruppo di “innocenti” fanciulli non si faceva altro che giocare a pallone, andare in bicicletta e fare delle belle e sane merende.
Il primo “elemento” (perché di elementi si tratta) con cui ho avuto a che fare è stato Renzo B. proprietario terriero ma non residente.
Ricordo ancora il caloroso benvenuto………. Mi guarda e dice” ma hai comprato una casa qui ?” (emergeva già allora il suo spirito imprenditoriale)
Ed io “..no sono in affitto!”
Renzo di tutta risposta “beh..allora rimani poco ”……..
.… sono passati 25 anni.
Di certo comunque la mia permanenza non è stata una sorta di ripicca alle sue previsioni.
Subito mi sono trovato bene con i “bambini” della compagnia, con Fabio e Luca R. con Federica, Lorella, Andrea F. Renzo….. era questa la “cumpa” dei Ferretti ( e scusate se mi scordo qualche elemento che poi ci a abbandonati).
Le estati trascorrevano fra mangiate di frittelle, tornei di pallone e costruzioni di capannette.
La discoteca (prima che venisse incendiata… ma questa è un’altra storia) era il luogo dove per noi bambini c’era il cinema e il circo, dove si correva fra le persone che ballavano il liscio e dove i più grandicelli “tacchinavano” le ragazze.
Io ero sempre con il gruppetto sopraccitato e ci si guardava anche un po in cagnesco con i membri degli altri rioni.
Le uniche feste che ci vedeva tutti presenti erano “la mitica Festa dell’Unità” e la “Festa alla piana” (l’ordine non è casuale ma rispecchia la mia fede politica!).
Qui si organizzavano vari giochi…. Tiro alla fune, tornei di pallone, gare di corsa ai sacchi e “bulacchi”. Io (malgrado l’infelice abbigliamento estivo - clark e salopette-) ero il condottiero della mia squadra (e non prendetemi per i fondelli!!heheh) che portavo sempre a piazzamenti dignitosi.
Di certo ci si scontrava con realtà decisamente più forti:
Il Cadabasso – ad esempio – temuto soprattutto per il rude Enrico B. barbaro e capellone. Idolo di tutte le ragazzine (a proposito ma che botta di fortuna hai avuto Enry con quel nasone e quelle “uege”!).
La costa dove il piccolo Luca T. era iniziato alle pratiche woodo (ricordi le barbee e gli spilloni arroventati?) e dove il maschiaccio Marika ci scaraventava a terra con il suo possente PETTO!
Gli anni e le estati passavano e diventanti più grandicelli le varie compagnie si sono unite sotto gli stessi interessi, creando un gruppo unico che ancora oggi si frequenta.
L’affiatamento in questi anni è stato “inevitabile” in quanto abbiamo vissuto assieme un’infinità di avventure:
dalle partite accese di pallone, alle feste, alle indianate, passando per i “furti negli orti…degli altri”, per le risse sfiorate e per alcuni attriti che a volte si sono verificati fra di noi e sui quali ancora oggi scherziamo.
Siamo cresciuti e ricordiamo ancora tutti le battute storiche della nostra infanzia (vedi la rubrica umorismo), i progetti……
Bene tutte cose e situazioni che intendo rivivere insieme a Voi per sentirci ancora un po in vacanza!
Ora basta però con le righe di esordio, cose da raccontare ce ne sono parecchie e non vorrei giocarmene troppe già dall’inizio.
Vi rimando alla prossima puntata che salvo richieste diverse si intitolerà
“L’arrivo di Bubu l’orso Peloso”… alias Stefano D.
…….l’unico bipide, onnivoro ed indifeso essere di 10 anni che si faceva la BARBA!!
...e che ha portato un piacevole scompiglio a Canale
Alla prossima
Lonny

Torna all'inizio della pagina

 

 

Forum   Fantacalcio   GenoaClub   Umorismo   Ricordi   Rubriche   News   Bacheca   Contatti   Links

 

Torna all'inizio della pagina