Numero 4
Puntuali eccoci nuovamente qui a raccontare altri
personaggi!
Come anticipato questo è il turno dei famigerati “…..fratelli
Buckow” anche loro soci fondatori dei CHs!!
Nota:dal momento che i soggetti trattati in questo numero
sono due mi scuso anzitempo se sarò troppo prolisso!
Eravamo tutti dalle altalene a dire le solite
stupidaggini e ad aspettare che i più lenti a sfamarsi
ci raggiungessero.
Calda era l’estate di quel 1983, non solo per me che
indossavo la solita salopette e le classiche clarks
estive ma anche per tutto il resto del gruppo.
Ricordo che Marchino stava cercando i resti del suo
orologio fra l’erba e Andrea Du Cian du Castelin si
dondolava abbracciato al suo cagnolino Trifolo (una
simpatica bomba chimica). Enrico sempre attorniato dalle
fanciulle sfoderava il suo proverbiale palleggio… si,
avevamo deciso di andare a tirare quattro calci al
pallone!
Ecco però all’orizzonte sullo stradone che compaiono due
losche figure
Una a dir poco paffutella con un bel paio di grossi
occhiali con lenti fumè e l’altra mingherlina a dorso
nudo che sfoggia orgoglioso le sue possenti ossette!
Camminano affiancati passandosi ripetutamente un pallone
ovale!
ERESIA! Un pallone da Rugby a Canale, paese dalle
incredibili tradizioni calcistiche!
Si avvicinano ed io, voltandomi verso Enrico, gli
domando :” …ma chi sono quei due la ?”
E lui con lo sguardo truce di chi sa, risponde :” I
famigerati fratelli Buckow!!!”
Una rapida indagine e Luca T. (impeccabile e preciso
come sempre) ci da tutte le informazioni del caso:
- chi sono
- dive abitano
- quanti anni anno
- da quanto mancano dal paese (si il loro nell’ 83 era
un ritorno!)
- quanto pagano di affitto
- le loro idee politiche
- se hanno o no sorelle!
Insomma quando ci presentiamo conosco già vita morte e
miracoli dei due pargoletti.
Ingenuo però chiedo ai nuovi ragazzi :” ciao, ma per che
squadra tifate?”
(Luca T. infatti non si è mai interessato di calcio e
questa notizia non poteva fornircela)
Il più paffutello, Massimo, roteando la sua palla ovale
e tenendo affettuosamente abbracciato il mucchietto di
ossa di suo fratello Andrea risponde:” Siamo interisti”.
RI ERESIA!!!!
Giocano a rugby e sono interisti!!!!
Interisti in un paese come Canale sede del Genoa Club e
dove i Sampdoriani sono confinati alla Murazza!!!
Insomma con queste premesse il fatto che Andrea e
Massimo (in rigoroso ordine alfabetico) si siano
integrati nella nostra compagnia è stato un miracolo!
Nel 1983 fanno quindi il loro esordio alle altalene i
fratelli Buckow, insieme si sono presentati ma da quel
momento in poi le loro carriere canaline proseguono
indipendenti.
Diversi sono gli aneddoti che hanno contraddistinto le
loro avventure, aneddoti che cercheremo di rivivere per
sorridere ancora un po insieme.
Malgrado il loro biglietto da visita non fosse dei più
incoraggianti i fratelli hanno subito messo da parte la
bizzarra idea di importare a canale il Rugby e con
estrema dedizione si sono calati nello sport per
antonomasia ….. il calcio, simpatizzando ovviamente per
gli unici colori che ancora oggi ci fanno emozionare… il
rosso ed il blu.
Il calcio ed il Genoa per Andrea:
…all’interno di quel fisico esile Andrea, Bucatino per
tutti, nascondeva una grinta ed un ardore fisico che lo
trasformavano in una iena quando indossava i
pantaloncini corti.
Per Lui conquistare un posto nel dreem team di canale è
stato quasi uno scherzo.
Grazie alla sua tenacia e grinta il centrocampo si è
rinforzato e le risse sono diventate quasi una
abitudine. Nei nostri occhi rimangono impresse le scene
di quando il buon Andre “sputacchiava” al gigante della
squadra avversaria o quando ancora scaraventava nel
bosco la medaglia del secondo piazzamento a Rovegno dopo
la sconfitta ai rigori.
Celebri sono anche le liti in campo con suo fratello
dovute tutte ad una diversa visione tattica di questo
magnifico sport.
Con il passare degli anni il ragazzo si è
inevitabilmente rinforzato ed il suo ardore fisico,
unito ad una tecnica raffinata, ha contribuito ancor di
pù agli innumerevoli successi ottenuti in valle.
E il Genoa?
Bene ragazzi, il piccolo (ops ex piccolo) Andrea ha
ricevuto in dono da me anni fa una sciarpa storica
rossoblu che ancora oggi (saltuariamente causa gli
impegni lavorativi) porta allo stadio. Quel piccolo
omaggio ha scatenato in lui una reazione a catena
trasformandolo in tifoso accanito e protagonista nelle
indimenticabili serate rossoblu degli anni 90 conclusesi
purtroppo con la trasferta di Firenze.
Il calcio ed il Genoa per Massimo:
A contrario di Andrea, Massimo il fisico lo aveva…...ed
anche abbondante.
Alla squadra poteva far comodo un difensore arcigno o
una punta di peso, purtroppo però la natura maligna ha
dotato Massy (Buckow per tutti) di un piede a dir poco
ruvido e di una elasticità fisica precaria.
Rimangono impresse nella mente di tutti i ruzzoloni a
Casanova o a Fontanigorda (da cui l’ANAS ha coniato il
cartello CADUTA MASSY), le sue aperture di gioco ed i
suoi stacchi aerei (l’ultimo poco tempo fa lo ha
costretto all’immobilità articolare per alcune
settimane).
Come ogni giocatore che invecchia da saltuarie
apparizioni difensive il suo ruolo è diventato quello di
portiere “della disperazione”, sperando che magari le
mani fossero un po meglio dei piedi. Così non è stato ed
ancora negli occhi di tutti noi rimangono le immagini di
quando, sorpreso da un pallonetto da 40 metri, rimaneva
attorcigliato alla rete (in quella occasione il nostro
capitano Stefano ha ricevuto il brevetto di pescatore
dopo averlo liberato).
La grinta e la dedizione però erano enormi (infondo sono
fratelli i ragazzi ed in questo si assomigliano
veramente) e da giocatore mediocre Massimo si inventa
prima allenatore vincente e poi Presidente.
Venendo dalla gavetta e conoscendo i suoi uomini ha
saputo tirare fuori da ciascuno di essi il meglio. E’
stato lui il nostro condottiero e i suoi suggerimenti
tattici ci hanno spalancato parecchie vittorie
insperate.
E il Genoa?
Massimo è stato presente molto meno di Andrea…..
rispetto al fratello è sempre rimasto più attaccato ai
colori nero azzurri. Per me l’ immagine di Massimo allo
Stadio è in quel di Firenze, capotta impermeabile rossa
e fradicia, con un ombrellino rotto, probabilmente la
sua ultima apparizione in una gradinata.
Ma se il calcio non da buoni frutti allora che fare?
Dedichiamoci alle due ruote:
Le Due Ruote per Andrea
Lo sport per Andrea non riserva nessun limite. Calcio,
corsa, bicicletta, forse solo il tennis gli induce
piccole dificoltà.
Con la Mountain Bike spesso organizzavamo piccole coppe
Cobram e la Pinerolo del Film Fantozziano per Noi erano
la Rocca dei Corvi o Fontanigorda.
Il giovane Bucatino, tutto nervi e fisico asciutto, con
poca fatica raggiungeva puntuale ogni meta. Era sempre
Lui a tirare il gruppo senza esalare nessun tipo di
lamento dovuto ad eventuali sforzi.
Le Due Ruote per Massimo
Per Massimo invece le due ruote sono state croce e
delizia.
A contrario del gruppo Lui viaggiava inizialmente su una
fiammante bici da corsa e si dilettava a sfidare le
ragazze in motorino.
Donne e motori, gioie e dolori… e così è stato. Durante
una gara alla Madonnina la bici tradisce Massimo che
catapultato sull’asfalto si produce un bel taglio!!
Abbandona quindi la bici da corsa e passa anche Lui alla
più robusta Mountain Bike.
Malgrado i rampichini le sue urla sotto sforzo se le
ricordano ancora tutti in vale come di certo si
ricorderà di Lui l’autista della corriera che una sera
di parecchi anni fa lo ha riportato Canale facendo
pagare il biglietto anche alla sua bicicletta con il
telaio danneggiato dopo un frontale con Luca R.
Però devo dire che malgrado tutto la sua costanza è
sempre stata ammirevole e nessuna meta gli si è mai
preclusa.
Oltre all’amore per il calcio (e gli sport in generale)
ed al non arrendersi mai un’altra cosa che li accomuna è
stata l’esperienza Militare
Il Militare per Andrea
Puntuale alla fine degli studi superiori arriva la
chiamata alle armi.
Andrea B. alpino in un reparto operativo del Nord Italia
è chiamato a difendere la patria.
Durante quel periodo il buon Andre lo si vedeva
difficilmente, impegnato come era nelle sue scampagnate
in montagna con i commilitoni.
Costruisce ponti, dighe e cerca insistentemente di
sbloccare il suo intestino (stabilì infatti il record di
stitichezza del battaglione portandolo a 23 giorni!).
Quell’ estate anche la squadra di calcio ha risentito
della sua assenza. Si cercava di reclutarlo nelle sue
fugaci apparizioni ma la fatica era padrona e preferiva
magari bersi un bicchierino di gutalax e cercare di
riprendersi.
Il Militare per Massimo
Massimo parte per la leva un po più grandicello e per
non essere da meno del fratello anche Lui presta
servizio in un reparto operativo.
La destinazione è il profondo Sud, Lecce.
Dopo il classico CAR ancora un mese di specializzazione,
necessario per la guida sicura dei carri armati che a
Lui sono sempre piaciuti!!
Non lo vediamo quindi per parecchio tempo ed un giorno
spunta nuovamente a Canale tirato a lucido e calato
totalmente nella nuova realtà militare.
Le consuete gite alla Rocca si trasformano in
simulazioni di guerra (alcune foto di quel periodo si
possono vedere nel sito, le riconoscete sono quelle dove
Stefano D. ha i capelli rossi!). Anche in questo caso
però la squadra risente della mancanza del suo Mister,
che alla fine dei 12 mesi ritorna più preparato e
pimpante che mai.
A Canale cari lettori ormai avete intuito che salvo
rarissimi episodi è lo sport che la fa da padrone.
Malgrado questo preludio le ragazzine ci sono e gli
ormoni … pure…. Quindi:
Le Donne a Canale per Andrea
Qui inflessibile si abbatte su di me la scure
dell’inquisitore.
CENSURA!!
Di certo è che galeotta per Andre è stata la sua prima
vacanza fuori dal paese durante la quale ha incontrato
l’more romano della sua vita, Stefania.
Le Donne a Canale per Massimo
Qui inflessibile si abbatte ancora la scure
dell’inquisitore.
CENSURA!!
Posso però dire che per Massimo invece galeotto è stato
il lavoro. Lui è qui che ha incontrato la sua dolce metà
Francesca.
Chs ma oggi questi due ex-ragazzini cosa stanno
combinando?
Andrea Oggi
Andrea affascinante 31 enne ha appeso suo malgrado le
scarpette al chiodo, impegnato come è dal lavoro e dai
viaggi a Roma dove lo aspetta quel “maschiaccio” della
Stefania.
Ci si vede un o più di rado ma il rapporto che ci lega è
sempre quello goliardo degli anni passati.
Le sfide fra di Noi oggi non sono più sui campi di
calcio ma al fantacalcio dove Massimo è il nostro amato
e preciso Presidente.
Massimo Oggi
Massimo invece, malgrado le raccomandazioni di tutti e
l’età (mi viene male ascriverla!), si ostina a calcare i
campi di terriccio di Genova.
La sua ora è la figura di giocatore allenatore, insomma
un Vialli un pò periferico.
Anche con Lui i rapporti sono diventi più “epistolari”
grazie alle e-mail che in questi ultimi anni è diventato
un prezioso e veloce mezzo per risentire i vecchi amici.
Cari lettori anche questa puntata è finita.
Ancor tante sarebbero le cose da raccontare….. lo faremo
in seguito quando l’angolo del Lonny avrà esaurito i
personaggi storici e si occuperà più in dettaglio delle
loro avventure.
Un abbraccio ai mitici fratelloni e spero che anche voi
sorridiate nel leggere quanto sopra.
Cari Chs la prossima puntata sarà dedicata ad un
personaggio mitico delle nostre estati.
Il numero si intitolerà : IL PRINCIPE!!
Lonny
Torna
all'inizio della pagina
Numero 3
Eccoci
nuovamente qui cari Chs!
Questo spazio sta avendo un grandissimo successo e di
questo devo ringraziare Voi lettori.
Alla casella di posta del sito continuano ad arrivare
fiumi di mail (1) e attestati di stima (0).
Grazie davvero.
Questo enorme successo è uno stimolo per continuare
puntuale nella “descrizione” degli “elementi storici
canalini” certo di raccogliere ancora i Vostri consensi.
Devo iniziare il mio editoriale ancora una volta con una
correzione, inerente il numero passato.
Il fiume di matrimoni che mi ha visto coinvolto nel
periodo Giugno - Luglio 2003 (belin vi siete messi
proprio tutti d’accordo!!) ha fatto si che nella mia
testa (causa probabile abuso di alcool nelle suddette
cerimonie) venissero a confondersi luoghi, prelati e
banchetti.
Per questo chiedo scusa a Carla e Stefano, convolati a
nozze in quel di S. Ambrogio e non a S. Rocco!!!!
Veniamo ora a noi.
Come anticipato parleremo oggi di Marco C. e
marginalmente della sua storica compagna Sarah (la sua
“figura” sarà di certo approfondita nei prossimi numeri
dedicati alle Girls).
Ricordando le avventure di Marco rivivremo ancora
assieme le splendide estati della nostra infanzia,
dell’adolescenza fino ad arrivare ai giorni nostri.
Nel viaggio attraverso i tempi partiamo quindi dal
raccontare il “pargoletto” Marco C.
Chi è il bambino Marco C.?
Nato un caldo Agosto di 32 anni fa, occhietti azzurri e
capelli biondi, portava già al suo piccolo polso un
orologio di acciaio che immancabilmente gli cadeva per
terra suscitando le ire di coloro che lo accudivano.
A Canale si può dire che c’è nato infatti, ancora in
fasce, è stato portato nella sua villetta (sulla Costa)
e li ha trascorso i primi anni della propria infanzia.
Giocava con gli altri bambini del rione a calciobalilla,
al piccolo contadino e da subito ha manifestato il suo
amore per le due e quattro ruote (biciclettine,
trattorini, cavalli a dondolo).
Si costruiva con legnetti dei piccoli sci e d’estate
fingeva di essere Gustavo Thoeni(permettetemi questa
licenza).
Correndo e scorazzando per i prati erano consuetudini,
già allora, i colpi d’aria all’occhio, le storte alle
caviglie ed i piccoli traumi alle ginocchia.
La finestra di casa sua si affaccia sulla Murazza dove
qualche anno dopo si sarebbe trasferita la sua storica
fidanzata Sarah e da dove di certo sono iniziate le
prime “occhiate galeotte”.
Gli anni passavano e si festeggiavano i suoi compleanni,
stando bene attenti a non effettuare la consueta
“tiratina di orecchie” perché anche queste, fin da
piccolo. erano a dir poco delicate, come delicato era il
suo nasino alla francese.
Il bambino cresceva fra dolci e balocchi, curato
amorevolmente dai suoi genitori prima e anche suo
fratello, Daniele, dopo.
Si stava formando così il carattere e la figura
dell’adolescente Marco.
Chi è quindi questo adolescente?
Siamo ora verso i primi degli anni ottanta.
Malgrado supportato da un fisico possente (pesa ora
circa 80 Kg ed è alto 1.90 circa) iniziano ad
amplificarsi quelle che erano solo piccole debolezze
infantili.
Le occhiate alla Murazza aumentano e verso quella zona
il buon Marco non riesce proprio a distogliere i suoi
sguardi.
Per conquistare la Sarah, biondo peperino, deve lottare
con tutti gli uomini del paese (MOMO) e delle zone
adiacenti (In primis Fontanigorda!…..CENSURA) ma alla
fine ci riesce.
Nel 1987 si fidanza e di certo non poteva immaginarsi
che quella sarà , ad oggi, la sua unica storia di amore
(salvo brevissima parentesi CENSURATA).
Lo stress della competizione amorosa però in quelle
estati trasformavano il buon Marco.
Impavido si ergeva a paladino dei deboli e sfidava a
calcetto il possente Gianluca ….. e in questa occasione
ha dato il suo ultimo saluto al nasino Francese!
Per scaricare i nervi si dedicava al suo cavallo Chico e
famose sono le uscite con quelli del “mucchio
selvaggio”.
Nei momenti di crisi si scatenava in balli, famosa è
rimasta la sua prestazione ad Ottone dove in preda a
troppa enfasi fece saltare un canino al povero Guido F.
Durante gli inverni invece immancabili erano le sue
sciate dalle quali tornava con entrambe le orecchie
gelate (cavolo gelate veramente…. lo hanno anche
siringato!) e le sue prestazione cestistiche (carriera
prematuramente terminata causa la sua fragilità nelle
articolazioni inferiori).
La dolce Sarah lo stimolava nelle sue avventure e
amorevolmente lo rimproverava quando giocando ancora a
calcetto distruggeva l’orologino di acciaio con il quale
era nato.
L’amore per le quattro ruote non ha fatto altro che
rinsaldare il rapporto fra i due innamorati.
Fortunatamente per Marco infatti la Sarah ha sempre
vissuto ad Alassio ed il buon giovane, alla guida della
sua vecchia polo blu o della ritmo di famiglia, era
entusiasta nell’affrontare i chilometri che lo
separavano dalla felicità.
Durante la fase della vita di Marco che definirò “..dei
viaggi” potete immaginare che non lo abbiamo frequentato
molto, non per dissidi o litigi…. Insomma era sempre in
viaggio!
Di questo periodo di certo saranno a conoscenza di
“particolari piccanti" Stefano D. (come accennato
nell’articolo precedente il suo…compagno di merende) il
gruppetto di Quarto o più in generale i dipendente
dell’ANAS.
Gli inverni comunque si susseguivano velocemente…..insomma
si cresceva.
Come avete potuto constatare però i primi sintomi della
sua infanzia già erano linee guida per il suo futuro.
Oggi l’uomo Marco C. è un imprenditore affermato e guida
con scrupolo e dedizione la ditta di famiglia (dai
facciamo anche un po di pubblicità :www.ctegenova.it).
E’ sempre alto circa 1.90 pesa qualche chilo in più e,
se non allenato, indossa in inverno una prima coppa
larga.
Porta immancabile al polso il suo mitico orologio, ha la
Subaro posteggiata in garage e l’amore per il cavallo lo
ha trasferito sul puledro di razza che vive con Lui e
Sarah nella casa di san Fruttuoso: Yacky.
Questo simpatico cagnolino stravede per il suo padrone
che lo ha addestrato ad annusare le zone pubiche di chi
lo va a trovare a casa!! (sembra uno scherzo ma se siete
andati da Marco e Yacky non vi ha annusati vuol dire che
gli siete antipatici!!!).
La passione per le 2 ruote ora l’ha trasferita alla
bicicletta:
durante le estati sono famose le sue imprese da
scalatore e le rocambolesche cadute.
In inverno continua ad andare a sciare (ha raggiunto un
livello stilistico quasi da professionista!) e spesso
usciamo a prendere una birra nelle serate in cui la
Sarah e le mitiche girls vanno a scaricare le loro
tensioni settimanali in discoteca.
La casa di Marco & Sarah è stata rifugio per molti e con
pazienza loro hanno sempre avuto una parola di conforto
per un Chs (crisi di Alle in primis!) e soprattutto un
posto per me che negli ultimi anni mi sono trasferito da
loro!
Infatti come tutti i veri macho degli anni 2000 è la
Play Station che fa da padrone e durante le serate
invernali frequenti sono le volte che lo raggiungo a
casa sua per interminabili sfide.
Diciamo che Marco e Sarah, in attesa di un futuro erede,
hanno allestito la cameretta degli ospiti per me e di
questo devo ringraziare naturalmente entrambi.
Abbiamo velocemente descritto un’altro degli elementi
storici di canale “il biondo e aitante” Marco C.,un vero
gigante buono sul quale poter contare.
Anche per Lui Canale continua ad essere quel luogo
spensierato dove tutti ci sentiamo ancora oggi un po
bambini e grazie anche a questa spensieratezza i
problemi e le preoccupazioni giornaliere in questo paese
rimangono solo un fastidioso ricordo con cui
riconfrontarci quando si ritorna a Genova.
Ma come terminare questo capitolo dell’”angolo del Lonny”…..
beh direi con l’immagine di Marco alla discoteca del
Brallo avvolto da una camicia di lino mentre è scatenato
a ballare. Il ragazzo ha sempre avuto stoffa….. ma la
sua classe c’è l’ha fatta vedere poche volte!
Caro Marco (Marchino per gli intimi!) data la confidenza
e l’amicizia che ci lega ormai da anni mi sono permesso
di scherzare un po come da sempre facciamo su tutti i
componenti della storica compagnia… anzi colgo
l’occasione per ringraziare ancora Sarah e Te!
Meno male che siete venuti ad abitare qui vicino….
altrimenti non avrei avuto la possibilità di conoscerti
così bene!
Anche questa volta abbiamo finito!
Il prossimo numero sarà ancora dedicato agli elementi di
levante ed in particolare ai:
“..fratelli Buckow”!!
alla prossima
Lonny
Torna
all'inizio della pagina
Numero 2
Bentrovati
Chs!
Prima di addentrarmi nella seconda puntata de “L’angolo
del Lonny” volevo, a mio rammarico, avvisare tutti i
lettori che purtroppo “L’angolo della perversciun “(che
doveva essere curato da Luca T.) non avrà inizio.
Un blocco morale gli impedisce di trattare personalmente
argomenti così “piccanti”.
Forse solo l’affetto di voi lettori potrà cambiare
questa situazione….comunque caro Luca se vuoi curare
altre rubriche saremo tutti lieti di ascoltare le tue
pillole di saggezza.
Propongo “L’angolo della DePresciun” anche se a mio
avviso può andare bene qualunque cosa, l’importante è
che non pubblichi l’editoriale ……”il mio cavallo!!!”.
Ma ora veniamo a noi!
Come promesso la “puntata”odierna si intitola “L’arrivo
di Bubu l’orso Peloso”… alias Stefano D.
Ma da dove partiamo a raccontare l’uomo Stefano D.?
…. direi dalla fantastica giornata del 12 Luglio 2003
giorno delle sue nozze con Carla.
Quel giorno la temperatura si avvicinava ai 36 gradi
centigradi (approssimo ovviamente per difetto!) quando
nella Basilica di San Rocco a Camogli tutti i Chs (o
quasi) si apprestavano ad accompagnare Stefano
all’altare.
Appena arrivo in prossimità della chiesa vedo in
lontananza uno Stefano in febbrile attesa (perdonate la
rima!).
Impeccabile il suo vestito ed impeccabile è anche la sua
pettinatura, che malgrado maligne profezie si mantiene
forte e fluente.
La barba appena fatta era lunga solamente pochi
centimetri e la Maria (la mitica “The voice” Maria, sua
mamma) provvedeva a sistemare i suoi peli scapestrati.
Un po provato soprattutto dal viaggio, dal momento che è
stato accompagnato in Subaru da Marco C. suo fraterno
amico nonché provetto pilota (di Lui parleremo la
prossima puntata), passeggia nervosamente in attesa
della sua dolce sposa.
Ecco Carla….. entriamo tutti in chiesa… Lei, solare ed
avvolta nel suo abito bianco, si avvicina all’altare.
Spunta Stefano, accompagnato dalla Maria in lacrime,
pochi istanti ed ecco che prende la parola un
simpaticissimo e folle prete…… che per ben un’ora di
cerimonia ci fa venire le coliche dalle risate!!!!
Fra acuti, gorgheggi, quesiti e liriche la sua omelia ci
fa lacrimare e gli sforzi per non sorridere non fanno
altro che aumentare le nostre temperature corporee (poi
sapete… io il caldo mica lo patisco!!!!).
Solo così doveva essere il matrimonio di Stefano!
Ma ragazzi, vecchi Chs, vi rendete conto che tutto
questo era già scritto?
Ma il buon Stefano sa che la sua storia era già scolpita
nelle mitiche pietre della Val Trebbia?
Come accompagnato al suo matrimonio Stefano è stato
portato a canale da Marco C. (fortunatamente allora non
guidava Lui… eravamo verso la metà degli anni ’80!).
In quel periodo il nostro gruppetto era già saldo e
consolidato, le varie compagnie iniziavano a mischiarsi
e si stava formando la MITICA formazione calcistica di
Canale.
Ci mancava solamente un difensore, arcigno, grintoso e
che intimorisse gli avversari. Il nostro Talent scout
Marco C. ha visto nel buon Stefano l’elemento che ci
poteva far fare il salto d qualità ed ecco che lo ospita
a Canale per il periodo dei tornei.
Il ragazzo si dimostra subito simpatico e si integra
perfettamente nella “cumpa”.
Era alto 1,74 (come ora!), pesava circa 65Kg (or un po
di più!!!) e da ben 2 anni si faceva già la barba (belin
però aeravamo in terza media!!!).
Nelle partite era l’unico a cui i dirigenti chiedevano i
documenti e grazie anche a alla sua presenza le vittorie
sono iniziate ad arrivare continue e puntuali!!
Subito è diventato il nostro capitano….. fondamentale
nello spogliatoio e in campo!
Alla nostra formazione ha legato i suoi successi più
importanti in quanto ottenuti fra amici.
Il paese ci seguiva numeroso e le carovane di macchine
dal ponte di Canale arrivavano quasi fino alla Madonnina
(oh non esagero…. era così).
Ma dove venivano fatti i ritiri pre partita?
Il barbuto Bubu (soprannome derivato dalla somiglianza
con l’orsetto dei fumetti…... cavolo purtroppo altri
soprannomi sono soggetti a censura!!) ci scortava con la
sua chitarra alla Cappelletta di San Rocco (questa a
Canale) sul famosissimo montino che al tempo era aperto
a tutti.
Dalla mitica “Laggiu in Mozambico” trovavamo gli stimoli
e gli schemi per rendere al meglio durante la partita,
pungolati da Mister Massimo B.
Grazie ai Chs ed alle fantastiche partite di pallone
Stefano è stato anche sul giornale… in quanto tipo
violento che incitava la gente a malmenare un certo
Manolo, arbitro malcapitato di turno (quel giorno perse
la sua unica causa un allora sbarbato avvocato Bruno F.!).
Le vittorie ci galvanizzavano e Stefano componeva
inni……. cantava…… si faceva qualche ciucchetta….. e come
un “indifeso” cagnolino a volte faceva la pipì nelle
bottiglie di birra e simpaticamente le faceva assaggiare
ad alcuni membri della squadra che “ovviamente“
apprezzavano …CENSURA!!
Erano le serate dei famosi “culi selvaggi”.. ed il suo,
diciamolo, era inconfondibile.
Tanti peli così si potevano contare solo sulla testa da
cinghiale esposta nel vecchio Bar Gimmy!
L’estate volgeva al termine e tutti insieme ci siamo
detti:
“infondo anche se ha 12 anni e ne dimostra 30….. è un
tipo forte…..dai speriamo che sia dei nostri anche in
futuro”…e così è stato (oramai sono più di15 anni che
vieni in valle).
Iniziavano così anche le stagioni invernali:
quelle di Via Ceccardi, delle vasche in Via venti, delle
strizzatine alle dita (Gianluca C. tanto bravo ma a
volte tremendamente violento!)
Della mitica settimana bianca!
Le stagioni dei capelli ossigenati (…..ma che
camomilla!!!!), dello Slam verde che faceva da cornice
alla rossa capigliatura, delle avventure “minorili”
(CENSURATE), di mister ceppo (CENSURATO), dello stadio,
del mitico Corvo terrore delle coppie affiatate
(CENSURATO), ....e tante altre.
Oggi ci si vede un po più di rado e da Mister Ceppo,
Bubu è passato al soprannome di….. Aldo Spinelli.
Purtroppo questo dice tutto!
Lo spirito però del nostro vecchio capitano è sempre
quello di una volta ... come invariata è rimasta la sua
goliardia (per i più fortunati il matrimonio di Antolini
ne è stata la prova).
Ciao Ste, vecchio mio.
Volevo chiudere chiedendoti semplicemente:
“Chi è più importante fra Lei e Te?”
Il prossimo numero racconterà sprazzi di vita Canalina
di Marco C. ….. membro fondatore dei Chs ed attuale
Vicepresidente.
Dal momento che la vita di Marco è legata da sempre a
quella di Sarah (con la H) chiedo fin da ora a voi Chs
la sottoscrizione di un fondo per pagare le mie spese
legali….. insomma se iniziamo a raccontare anche delle
donne… son dolori!!!
Alla prossima ragazzi!!!
Baci a tutti
Lonny
Torna
all'inizio della pagina
Numero 1
Benvenuti
Chs,
questo è il primo numero dell’angolo del Lonny,
editoriale bisettimanale dei Chs.
In questo spazio semi-ironico chi scrive, oltre a
raccontare sprazzi di “storia” dei Chs e dei suoi membri
storici, cercherà di trasmettere al lettore un po della
gogliardia che da sempre contraddistingue questo gruppo
di amici.
Ma chi sono i Chs e cosa rappresentano?
CHs non è altro che l’abbreviazione (storpiata forse) di
Canalligans…… che non vogliono essere altro che i
supporter più accaniti di un piccolo paese dell’alta val
Trebbia…Canale.
Chi ha fondato l’associazione, chi cura il sito e chi
goliardicamente lo aggiorna non sono altro che
“villeggianti storici” o indigeni (vedi Luca T.
immigrato Fontanigorda) di questo paesello che
rivangando le loro storie comuni pensano di essere
eternamente in vacanza!!!
Da qui in poi, in mancanza di suggerimenti esterni,
inizierò a raccontare un po di storia “canalina” che
inevitabilmente è legata ai supporter più
rappresentativi.
Se volete che vengano affrontati argomenti “storici” a
voi cari comunicatemelo attraverso l’indirizzo e-mail
del sito e sarete accontentati.
Ovviamente argomentazioni prettamente erotiche e\o a
sfondo sessuale non possono essere trattate da me ma
verranno affrontate nell’”angolo della perversciun”
brillantemente curato dal bello e aitante sardo del
gruppo Luca T.
Lui in quanto uomo e donna potrà soddisfare ogni piccolo
dubbio che vi attanaglia, come sta facendo con tutti noi
da ben 25 anni!
Bene! ma ora da qualche parte dobbiamo iniziare!
Ripercorriamo brevemente la storia della compagnia ed
iniziamo ovviamente da me e da come sono divenuto membro
della comunità Canalina.
Io, a contrario degli altri ex ragazzi del gruppo che a
Canale sono arrivati quando avevano pochi mesi, ho
posato il piede sul Sacro Suolo delle Pezzelunghe
all’età di 9 anni (cavolo 24 anni fa!).
Ne venivo da esperienze Juventine (peccati di infanzia)
e da un esilio di 5 anni a Loco (paese che dista alcuni
Chilometri da canale).
Il Tam Tam della Valtrebbia scandiva il nome di canale
come il paese nel quale giochi, divertimenti, belle
fanciulle, discoteche e balocchi si sprecavano…… e così
effettivamente era.
Esistevano parecchie compagnie di bambini, quella del
Cadabasso (decisamente la più tossica ed emancipata),
quella della costa (la più signorile e pervertita) e
quella dei ferretti, dove subito mi sono sentito a mio
agio. Infatti in questo piccolo gruppo di “innocenti”
fanciulli non si faceva altro che giocare a pallone,
andare in bicicletta e fare delle belle e sane merende.
Il primo “elemento” (perché di elementi si tratta) con
cui ho avuto a che fare è stato Renzo B. proprietario
terriero ma non residente.
Ricordo ancora il caloroso benvenuto………. Mi guarda e
dice” ma hai comprato una casa qui ?” (emergeva già
allora il suo spirito imprenditoriale)
Ed io “..no sono in affitto!”
Renzo di tutta risposta “beh..allora rimani poco ”……..
.… sono passati 25 anni.
Di certo comunque la mia permanenza non è stata una
sorta di ripicca alle sue previsioni.
Subito mi sono trovato bene con i “bambini” della
compagnia, con Fabio e Luca R. con Federica, Lorella,
Andrea F. Renzo….. era questa la “cumpa” dei Ferretti (
e scusate se mi scordo qualche elemento che poi ci a
abbandonati).
Le estati trascorrevano fra mangiate di frittelle,
tornei di pallone e costruzioni di capannette.
La discoteca (prima che venisse incendiata… ma questa è
un’altra storia) era il luogo dove per noi bambini c’era
il cinema e il circo, dove si correva fra le persone che
ballavano il liscio e dove i più grandicelli
“tacchinavano” le ragazze.
Io ero sempre con il gruppetto sopraccitato e ci si
guardava anche un po in cagnesco con i membri degli
altri rioni.
Le uniche feste che ci vedeva tutti presenti erano “la
mitica Festa dell’Unità” e la “Festa alla piana”
(l’ordine non è casuale ma rispecchia la mia fede
politica!).
Qui si organizzavano vari giochi…. Tiro alla fune,
tornei di pallone, gare di corsa ai sacchi e “bulacchi”.
Io (malgrado l’infelice abbigliamento estivo - clark e
salopette-) ero il condottiero della mia squadra (e non
prendetemi per i fondelli!!heheh) che portavo sempre a
piazzamenti dignitosi.
Di certo ci si scontrava con realtà decisamente più
forti:
Il Cadabasso – ad esempio – temuto soprattutto per il
rude Enrico B. barbaro e capellone. Idolo di tutte le
ragazzine (a proposito ma che botta di fortuna hai avuto
Enry con quel nasone e quelle “uege”!).
La costa dove il piccolo Luca T. era iniziato alle
pratiche woodo (ricordi le barbee e gli spilloni
arroventati?) e dove il maschiaccio Marika ci
scaraventava a terra con il suo possente PETTO!
Gli anni e le estati passavano e diventanti più
grandicelli le varie compagnie si sono unite sotto gli
stessi interessi, creando un gruppo unico che ancora
oggi si frequenta.
L’affiatamento in questi anni è stato “inevitabile” in
quanto abbiamo vissuto assieme un’infinità di avventure:
dalle partite accese di pallone, alle feste, alle
indianate, passando per i “furti negli orti…degli
altri”, per le risse sfiorate e per alcuni attriti che a
volte si sono verificati fra di noi e sui quali ancora
oggi scherziamo.
Siamo cresciuti e ricordiamo ancora tutti le battute
storiche della nostra infanzia (vedi la rubrica
umorismo), i progetti……
Bene tutte cose e situazioni che intendo rivivere
insieme a Voi per sentirci ancora un po in vacanza!
Ora basta però con le righe di esordio, cose da
raccontare ce ne sono parecchie e non vorrei giocarmene
troppe già dall’inizio.
Vi rimando alla prossima puntata che salvo richieste
diverse si intitolerà
“L’arrivo di Bubu l’orso Peloso”… alias Stefano D.
…….l’unico bipide, onnivoro ed indifeso essere di 10
anni che si faceva la BARBA!!
...e che ha portato un piacevole scompiglio a Canale
Alla prossima
Lonny
Torna
all'inizio della pagina |