Commento e pagelle

(a cura di Silvano Mengaccini)

 

Genoa-Spezia non si giocava da trentaquattro anni ovvero dalla nostra precedente discesa agli inferi della serie C. In questi trentaquattro anni il Genoa ha conosciuto promozioni e retrocessioni, i fasti di Liverpool e le miserie di Ravenna; abbiamo avuto bomber del calibro di Pruzzo, Damiani, Briaschi, Shkuravy, Aguillera e Milito mentre lo Spezia può annoverare solo una promozione dalla C2 alla C1 e una Coppa Italia di serie C e il bomber da ricordare è…Zaniolo. Insomma una vita da grigio anonimato tra la terza e la quarta serie e per far si che questa partita si giocasse nuovamente siamo dovuto scendere al loro livello così in tutto questo tempo gli spezzini sono venuti a Genova per vedere la città e l’acquario mentre i genovesi sono andati a La Spezia per fare il servizio militare in Marina…non vedo altra ragione perché un genovese sano di mente debba andare in quella città.

I nostri vicini di oltre Bracco considerano questa una partita importante e la chiamano derby…forse ci hanno scambiato per la Sarzanese.

Ma noi non glie ne vogliamo e li accogliamo con cori e striscioni di benvenuto in Liguria!

La serata è fredda ma il numeroso pubblico riscalda l’ambiente. Sono numerosi i tifosi bianconeri e occupano l’intero settore ospiti e anzi sono risentiti del fatto che non gli sia stata riservata l’intera gradinata Sud, mi sembra una pretesa eccessiva considerando che quando il Picco è al completo vi sono settimila spettatori e la Sud ne contiene ottomila!

Le formazioni delle squadre rivelano che il Genoa si schiera con il 3-4-3 già visto nelle ultime partite mentre lo Spezia si affida al 4-4-2. Barasso al posto dello sfortunato Gazzoli e Greco sulla destra al posto dell’ancora acciaccato Rossi.

Partenza a razzo dei rossoblu che impongono i ritmi alla partita,  vengono conquistati alcuni calci d’angolo però senza esito. Caccia con un diagonale sfiora il palo…belin per poco…Comunque la qualità del gioco è buona da ambo le parti anche se il Genoa ha una marcia in più anche sul piano della corsa. Gli spezzini sono piuttosto nervosi, lo si vede da come sbagliano passaggi facili e da come protestano sistematicamente con l’arbitro per qualunque cosa fischiata a loro sfavore, si vede che “sentono” particolarmente la partita. Mi sorprende la difesa rossoblu per l’autorità con cui gioca, anche Ambrogioni, che non mi ha mai entusiasmato, compie due interventi in anticipo sull’avversario da vero campione. Stellini e Baldini sempre pronti e sicuri, il centrocampo filtra e costruisce solo De Vezze sbaglia qualcosa ma lo si perdona perché tocca davvero tanti palloni. In avanti Caccia, Grabbi e Greco si danno da fare ma sono ben controllati, anche a centrocampo lo Spezia gioca bene ma gli aquilotti peccano, a mio parere, in avanti mai pericolosi e incisivi.

L’equilibrio a centrocampo, con il Genoa a condurre gioco e lo Spezia ad arginare, viene rotto poco dopo la mezz’ora da Greco che ben servito in area fa partire un gran diagonale sinistro che fulmina il portiere…gooool! Esplode la gioia nello stadio, perché non sarà un derby ma questa partita con la seconda in classifica si fa sentire eccome.

Il primo tempo si chiude senza particolari sussulti con gli ospiti incapaci di reagire allo svantaggio e il Genoa a dettare gioco forte di un tasso tecnico superiore.

I commenti nella Nord durante l’intervallo con entusiasti, il miglior Genoa visto finora con una difesa insuperabile e una capacità di tener palla incredibile. Qualche deficiente nel parterre va partire un razzo che finisce in tribuna nella parte bassa dove non c’è nessuno, per fortuna, l’intera gradinata insulta i colpevoli di una simile belinata, nota stonata ma tutto finisce bene.

La riprese non vede cambiamenti né nelle formazioni né negli atteggiamenti tattici, una buona discesa di Lamacchi produce un cross che Grabbi finalizza con un colpo di testa non pericoloso. Molto più pericoloso poco dopo lo spezzino Guidetti che colpisce con un colpo di testa la base del palo…paura… ma in fondo era un po’ “mollo” e Barasso ben appostato. Il gioco dello Spezia cresce d’intensità, anche se è più improntato all’agonismo che alla tecnica, complice anche un calo fisico dei nostri. Barasso esce agguantando il pallone con un’ottimo intervento sull’accorrere di un attaccante avversario. Vavassori si avvede del calo fisico e comincia a sostituire Grabbi, stanchissimo: ha lottato e corso parecchio, con Rossi che si schiera a destra con Greco a sinistra e proprio dai piedi di questi due scaturisce un’azione che per poco non vale il raddoppio, Rossi viene anticipato di un soffio dall’uscita del portiere avversario. Nell’ultimo quarto d’ora De Angelis rileva Greco per passare ad uno schieramento a 5 a centrocampo, gli aquilotti arrembano ma i nostri tengono bene, appiono sopratutti sicuri in difesa ma notevole anche il lavoro di copertura in mezzo al campo. Anche lo Spezia opera dei cambi, in particolare esce uno spento Varricchio, nel tentativo di dare più peso all’attacco.

Caccia appare un po’ troppo solo là davanti ma si muove bene, il Genoa arretra il baricentro del gioco un po’ troppo per la salute delle mie coronarie ma comunque l’impressione è che reggiamo, nonostante lo Spezia commetta molti falli assecondato da un arbitro che, come al solito, lascia fare.

Dove non arrivano i difensori a rinviare ci pensa Barasso con un paio di buone parate, una punizione dello spezzino Alessi finisce fuori e poi il Genoa tiene palla e anzi c’è da segnalare qualche buon contropiede, gli aquilotti soffrono le ripartenze avversarie, non sfruttato a dovere. Sul finire di partita entra Zaniolo per Caccia, ho l’impressione che Vavassori abbia voluto far fare passerella all’ex dell’incontro e nulla più. Il fischio finale arriva dopo cinque minuti di recupero la mia esultanza è grande e liberatoria perché, lo confesso, sentivo molto questa partita non per l’avversario ma perché una vittoria avrebbe significato un deciso cambiamento del nostro campionato e in questi casi, nove volte su dieci, il Vecchio Balordo fallisce invece, per una volta, non sono stato deluso ma la tensione accumulata durante tutto l’incontro hanno spento tutta la mia vena ironica, resta solo (e scusate se è poco) la grande soddisfazione per i tre punti conquistati

 

Pagelle

 

Barasso 7

Poco impegnato ma quando viene chiamato in causa nel secondo tempo lui c’è eccome! Ottima e coraggiosa uscita sui piedi di un attaccante spezzino. Il suo punto debole sono i rinvii di piede ma è un particolare.

 

Ambrogioni 7

La miglior partita da quando indossa la casacca rossoblu. Attento e determinato non soffre affatto gli attaccanti avversari.

 

Stellini 7

Ormai si può dire:” Il solito Stellini” ottimo sia in copertura sia quando si sgancia in avanti.

 

Baldini 7

Prova su grandi livelli, sempre in anticipo sull’avversario

 

Lamacchi  7

Una prova positiva dopo quella opaca di San Marino,  gioca da centrocampista e garantisce alla squadra una spinta costante sulla fascia destra.

 

Tedesco 6,5

Un muro a centrocampo, lotta e recupera palloni. Non disdegna il gioco duro

 

De Vezze 6,5

Un buon centrale di centrocampo, dovrebbe solo cercare di essere meno precipitoso sprecando così meno palloni.

 

Coppola 6,5

Schierato a sinistra non dà il meglio in fase d’impostazione ma di copertura, comunque prova positiva. Meglio se impare a non farsi ammonire per falli plateali anche per questa serie.

 

Grabbi 6,5

E’ ancora lontano dalla forma migliore ma sicuramente è utile alla squadra facendo vedere buone giocate, ormai un elemento indispensabile per la squadra. Viene sostituito quando ha dato tutto.

 

Caccia 6,5

Non è ancora ai livelli a cui ci ha abituato ma gioca con intelligenza e aiuta la squadra a salire, gli manca il gol ma spero rimedi presto.

 

Greco 7

Che gol! Bellissimo e comunque gol a parte mi è piaciuto. Sostituito nella ripresa solo per motivi tattici.

 

Rossi 6

Subentra a Grabbi e rileva Greco, che si sposta a sinistra, sulla fascia destra; i dolori renali lo stanno limitando non poco, comunque positivo.

 

De Angelis 6

Prova sufficiente ma del resto è difficile mettersi in luce quando si entra nel secondo, ha il compito di rinforzare il centrocampo quando lo Spezia preme, vi riesce senz’altro.

 

Zaniolo s.v.

Gioca gli ultimi minuti al posto di uno stanco Caccia, cicca un paio di palloni ma per fortuna non riesce a fare danni.

 

Vavassori 8

Bravo! Continua così, motiva la squadra e riesce a trovare il giusto equilibrio tattico. Se siamo in testa è soprattutto merito suo.

 

Spezia 5

 

Dalle dichiarazioni del presidente Ruggeri e dell’allenatore Soda sembrava dovessero venire qua a dare lezioni di stile e di calcio, se questi erano gli intenti hanno fallito miseramente. Giocatori fallosi e costantemente a protestare con l’arbitro, nervosi in modo esagerato. Un consiglio in particolare all’allenatore: lavorare di più sulle palle inattive, tre calci d’angolo battuti e palla a noi con i giocatori bianconeri in confusione mentale, punizioni macchinose e inefficaci e poi, per cortesia, voler battere i falli laterali quando il guardialinee li ha dati contro sperando che non se ne accorga sono cose che si fanno solo nei tornei amatoriali! I giocatori spezzini ci provano almeno cinque o sei volte…

Auguro comunque agli aquilotti una serena permanenza in serie C1 e magari la possibilità di rivivere entro i prossimi trentaquattro anni una serata simile a questa magari incontrando, in questa categoria, gli altri inquilini del Ferraris dei quali sventolavano i vessili multicolori.

 

L’arbitro 5

Non mi è sembrato all’altezza dell’incontro di vertice, alcuni giornalisti definiscono questi arbitraggi “all’inglese” per me sono semplici cattivi arbitraggi e sono convinto che la classe arbitrare del regno Unito sarebbe d’accordo con me.

  

La classifica

25 punti (più i 3 di penalizzazione), 17 reti fatti e 4 subite di cui nessuna in casa, quinta vittoria consecutiva e venticinquesimo risultato utile. La matematica dice questo, la mia filosofia dice che bisogna pensare come Enzo Ferrari che quando gli chiedevano quale era la più bella vittoria della sua scuderia rispondeva:” La prossima!”.