Commento e pagelle (a cura di Silvano Mengaccini)
Sono
legato a Sesto S.Giovanni da tanti ricordi, ho abitato per due anni in
questa cittadina dell’hinterland milanese per ragioni di lavoro (ma
forse è superflua questa precisazione perché nessuno sano di mente
andrebbe a Sesto per turismo). Quando ero ospite di Sesto il Genoa giocava
in serie A e seguivo i risultati della Pro Sesto dai giornali; questo mi
fa pensare due cose: sono invecchiato e il Genoa è proprio caduto in
basso. Parto
con il mio fido compagno di trasferte e raggiungiamo la nostra meta in
anticipo giusto il tempo per constatare di quanto sia cambiata la
cittadina lombarda negli ultimi dieci anni: le fabbriche hanno lasciato il
posto a centri commerciali e direzionali; lo stadio invece è sempre lo
stesso e dopo un veloce pasto prendo sicuro la direzione del Campo Breda
che è immerso nel verde e circondato da
ampi parcheggi. Ho un biglietto con su scritto:” Distinti” e
chiedo ad un vigile che controlla il traffico a lato dello stadio dove è
l’ingresso del settore, lui mi guarda stupito e mi risponde sorridendo
che posso pure entrare dalle tribune da lì si può andare ovunque
all’interno. Gli addetti però ci mandano dall’altra parte dello
stadio perché a loro giudizio l’affluenza è troppa e meglio andare
direttamente nel settore distinti. All’ingresso capisco tutto circa il
Campo Breda, visto molte volte da “fuori” ma mai da “dentro” al
confronto il Carlini è San Siro e il Bacigalupo di Savona il Maracanà,
ricorda insomma il Pio di Pegli ma è più brutto… Lo
sconforto è grande, piombo nella più cupa tristezza Marco al mio fianco,
più anziano di militanza genoana, cerca di rincuorarmi dicendo che lui
ricorda lo stadio di Chiavari, dove da ragazzino vide vincere il Genoa
nella prima C della sua storia, ed era più piccolo di questo. Inutile
dire che non mi risollevo per niente, desisto dal suicidio gettandomi
dall’alto dei gradoni dello stadio perché vista l’altezza al massimo
potrei sbucciarmi le ginocchia. Nel frattempo lo stadio si riempie
soprattutto di genoani e a tirare sul mio morale sotto le suole ci pensano
i tifosi sestesi esponendo uno striscione che recita: Battere la storia
per 90’ di gloria. Grazie ragazzi è bello sentirsi importanti mentre io
penso che non contiamo più un belino. I
giocatori escono dagli spogliatoi sbucando dal verde infatti gli
spogliatoi sono un edificio separato dal resto dello stadio posto dietro
una porta e inece di una gradinata abbiamo un bel prato e tanti alberi. Una
nota di “colore” il Genoa scende in campo con la divisa
“casalinga” con la sola eccezione del calzettoni bianchi questo per
differenziarsi dai calzettoni blu della Pro Sesto, complimenti alla
sensibilità cromatica dell’arbitro se non fosse per questo importante
dettaglio distinguere i nostri, maglia rossoblu e calzoncini blu, dalla
Pro Sesto, maglia bianca con fascia blu e calzoncini bianchi, sarebbe
difficile. Non pretendo che un arbitro sia anche uno stilista ma un minimo
di sensatezza sarebbe utile, mi pare di vederlo questo signore in un
negozio di abbigliamento mentre acquista cravatte gialle a pallini verdi
da abbinare a giacche fucsia. Comunque
il Vecchio Balordo si presenta in questo campetto di perifieria in una
formazione inedita con un 3-4-3 che lascia perplessi tutti anche, credo, i
giocatori in campo. Infatti abbiamo Stellini, Bacis e Baldini dietro
Lamacchi centrocampista laterale sinistro (!?), Tedesco e de Vezze al
centro, Coppola sulla destra e un trio di attacco formato dal recuperato
Rossi a destra, Grabbi centrale e addirittura Rimoldi a sinistra. La
Pro Sesto parte a razzo e si fa pericolosa in area di rigore ottenendo
solo una serie di calci d’angolo improduttivi. La manovra rossoblu è
approssimativa soprattutto perché costruiamo molto a centrocampo ma poi
Grabbi funge da mezzapunta, Rimoldi e Rossi da ali e nessuno gioca in
attacco! Tutti i cross (pochi peraltro) e i palloni toccati di testa da
Grabbi finiscono nel nulla, facile preda dei difensori avversari. A questo
proposito riconosco il numero 2 aversario è Gregori, meteora per nulla
rimpianta, della squadra di due anni fa; si perché il bello di questo
stadio è che non servono i nomi sulle maglie per riconoscere i giocatori
basta vederli in faccia e poi li senti mentre si chiamano tra loro! Intorno
al trentesimo Rimoldi, spostato a destra perché a sinistra proprio non
capiva che ci stava a fare, viene toccato duro ad una gamba ed esce dal
campo per Sinigallia. Non cambia nulla tatticamente e anzi la punta più
avanzata resta Rossi e tiri in porta non se ne vedono. L’unica azione
degna di questo nome vede un colpo di testa in corsa di Tedesco
abbondantemente fuori. Finisce un primo tempo tra i più brutti che io
ricordi, e ho buona memoria. La tristezza cala su tutto il settore
occupato dai tifosi rossublu e invece dei soliti cori l’unica voce che
si sente è quella di anziano signore che, con pesante accento chiavarese
lancia improperi, ampiamenti giustificati, ai nostri giocatori e a un
Vavassori in evidente confusione mentale. Al
rientro dagli spogliatoi il Genoa sembra trasformato, all’improvviso
iniziamo a giocare a calcio e nella sorpresa generale realizziamo uno
splendido gol a coronamento di una buona azione, esultanza e stupore
generale si grida: miracolo! Sempre
miracolosamente Gazzoli salva un colpo di testa avversario peraltro in
netto fuori gioco, netto per tutti tranne che per la terna arbitrale. Il
Genoa controlla il centrocampo con un Tedesco in buona forma e nonostante
De Vezze che sbaglia davvero tanto. L’errore più grave, che causa a me
e ai più di duemila tifosi genoani un mezzo infarto, lo commette Bacis
che tocca con incredibile sufficienza un facile pallone a centrocampo e
mette in moto il contropiede della Pro Sesto che per fortuna non sfrutta
l’occasione. Rossi continua ad essere il giocatore più avanzato e
incredibilmente si è ricomposto a sinistra il tamdem con Lamacchi che
eravamo abitutati a vedere sull’altra fascia, con migliori risultati. Da
segnalare c’è ben poco, Lamacchi lanciato a rete è fermato per
fuorigioco ma secondo le nuove regole l’azione è regolare infatti
Rossi, lui sì in fuorigioco, si disinteressa del pallone e lo lascia
sfilare rientrando precipitosamente al di là della linea dei difensori,
la palla a Lamacchi ma il guardialinee ha già la bandierina alzata. Del
resto non si può pretendere che le norme FIFA giungano tempestivamente
anche nei campetti di periferia. Teniamo
palla e tanto basta, entra Greco per Grabbi e intanto anche alla Pro Sesto
viene annullato un gol per un clamoroso fuorigioco e Gazzoli salva in
angolo un pallonetto insidioso. La partita si chiude con il Genoa in
attacco e addirittura due tiri verso la porta, ma abbondantemente fuori.
Al triplice fischio la sensazione è la fine di un incubo, per la prima
volta esco dallo stadio dopo una vittoria in trasferta mugugnando. Sembra
incredibile ma siamo a +1 in media inglese con la miglior difesa e
addirittura con questo risultato abbiamo migliorato il record di partite
in campionato senza sconfitte ben 22! Consoliamoci con i numeri perché
per il resto c’è da piangere. Addio Sesto San Giovannni, era meglio se restavi nei ricordi. Pagelle
Gazzoli
7
Sugli
unici due tiri in porta è attento e pronto. Baldini
7
In
questa partita da il meglio di se con i suoi disimpegni alla “viva il
parroco”, da sempre il pezzo pregiato del suo repertorio di difensore
centrale. In un incontro come questo sembra un gigante della difesa. Stellini
6
Compito
facile e svolto con diligenza, non brilla ma non sfigura anche perché per
sfigurare in una partita simile era difficile. Lamacchi
6
Ma
che ci fa Lamachilì a sinistra? Se lo chiede anche lui per tutta la
partita senza riuscire a darsi una risposta convincente. Lo fermano mentre
sta per segnare il raddoppio, peccato lo avrebbe meritato il primo gol in
maglia rossoblu. Bacis
5,5
Mezzo
voto in meno e una serie di insulti per uno svarione incredibile nel
secondo tempo che poteva costarci caro. Tedesco
6,5
Come
direbbero i giornalisti sportivi fa reparto da solo. Non è lucidissimo ma
basta e avanza per il livello di gioco delle squadre
in campo. De
Vezze 5
Sbaglia
non solo i cross ma l’intera partita, è la prima volta quest’anno che
gioca male. Spero sia solo un episodio. Rimoldi
6
Parte
a sinistra e gioca in una posizione a lui inusuale, poi quando viene
arretrato e spostato a destra si comporta meglio ma viene azzoppato e deve
uscire. Coppola
6,5
Mi
è piaciuto, certo non è un fenomeno ma di questi tempi va bene così. Grabbi
6
In
fondo gioca bene e si impegna, peccato che sia il giocatore da ultimo
passaggio e non c’è nesuno che questo passaggio lo riceve, ma non è
colpa sua. Rossi
6
Gioca
nonostante il dolore, non è al meglio e si vede per giunta è schierato
in campo in un ruolo non suo, non si può chiedere di più. Sinigallia
6
Realizza
un bel gol e per questo merita la sufficienza per il resto non si vede mai
se non nei minuti finali con una rovesciata finita sopra la traversa. Un
fantasma che segna. Greco
s.v
Sostituisce
Grabbi nel finale e tiene palla in avanti in un momento delicato, troppo
poco per giudicarlo. Ambrogioni
s.v. Entra
al posto di Rossi giusto per sgranchirsi le gambe. Vavassori
5
Ma
che succede al Vava? E’ impazzito, ha bevuto, si è fumato
l’impossibile? Non ne ho idea ma di certo non era lucido con la testa
per mettere in campo una formazione così. La
Pro Sesto 5,5
Tanta
buona volontà ma proprio non ci siamo,
eppure per “battere la storia” oggi non ci voleva poi molto… L’arbitro
5
Incerto
ed impreciso, non merita la sufficienza. La classificaSiamo
a 16 punti in piena zona play-off e addirittura senza penalizzazioni
saremmo in testa, ventiduesimo risultato utile consecutivo, miglior
prestazione dalla creazione del girone unico (1929-30). Belin! E’ il
miglior Genoa che c’è da 75 anni a questa parte…che tristezza! |